domenica 1 dicembre 2013

29 NOVEMBRE 2013 - SECONDA LETTERA APERTA AL CLERO

LETTERA APERTA AL CLERO DI FOGGIA

Carissimo confratello, 
qualche giorno fa avevo scritto una prima lettera aperta al clero, che intercettata tra le mani del solito spedizioniere, quello che serve anche la curia di Foggia, ha scatenato l’ira dell’impostore, che, aizzato da un prete,quello esiliato tempo fa sulle montagne del subappenino, gli si è rivoltato contro in malo modo, minacciandolo di non so che cosa gli avrebbe potuto fare, se si fosse permesso di consegnare questa mia lettera, tra l’altro a pagamento. Come a impedire una cosa che può essere risolta in tanti altri modi. Adesso puoi capire, spero finalmente, a che livello di barbarie morale ci ha portato questo signore. La lettera ti giungerà ugualmente, nonostante questo inqualificabile gesto. Anzi l’ho anche arricchita di altri elementi che avevo trascurato nella prima.
Dopo la mia del 14 ott. 2013, ho avuto solo la reazione di qualche confratello. Per il resto il solito silenzio di chi ha ben altro a cui pensare, giustamente. Ma, chi mi conosce da tempo, sa che è difficile che demorda da una denuncia, quando la considero sacrosanta e soprattutto quando è in difesa di chi, come nel caso specifico, viene messo sotto i piedi da impostori che dicono di condividere, a loro modo, la stessa mia fede.
Mi pare ancora più evidente, oggi, che per l’affare “Seminario-Scuola paritaria e cacciata dipendenti a tempo indeterminato e dipendenti della Onlus Giovanni Paolo II”, ci troviamo di fronte a un’incredibile impostura, che va smascherata, per ristabilire giustizia e verità, e l’onore di una chiesa locale, così gravemente leso e compromesso.
Il senso di queste mie lettere è sempre uno solo: non chiedo solidarietà per il sottoscritto, mi basta il diritto canonico per questo, ma che un domani, almeno, non si dica che non se ne sapeva nulla.
A volte mi sembra di pretendere molto se si spera di scuotere la coscienza di qualcuno.

Ecco il testo della mia denuncia:



PRIMO CAPITOLO:
L'IMPOSTURA AI DANNI DELLA ONLUS "GIOVANNI PAOLO II" E I SUOI OPERATORI

Definizione d’impostura: “ricorrere abitualmente alla falsità e alla menzogna per nascondere altre reali intenzioni” (Dizionario della lingua italiana).
I fatti si spiegano da soli, lettera dopo lettera, telegramma dopo telegramma. Ne riporto le frasi principali, ma nel mio blog fapa1950.blogspot.it puoi trovare tutti i testi relativi.

- Lettera del 24 sett. 2013 (a firma dell'Avv. Antonucci e per ratifica + Francesco Pio Tamburrino)

"Detta convenzione infatti non è stata mai autorizzata da Mons. Tamburrino ed è stata stipulata in evidente conflitto d'interesse..."

...la falsità per arrivare ad affermare...

"dichiara di risolvere il contratto ai sensi dell'art. 1467 c.c., con effetto immediato dal ricevimento della presente"

- Lettera del 25 sett. 2013 (a firma dell'Avv. Antonucci e per ratifica + Francesco Pio Tamburrino)

"con la quale è stata disconosciuta la leggittimità e la validità della convenzione stipulata in data 1/10/2012...!

- Telegramma del 3/10/2013 (a firma di Tamburrino Francesco Pio)

"Diffido dall'inviare vostro personale presso il Liceo Classico Sacro Cuore vista l'inesistenza dei rapporti tra le parti"

- Lettera del 4 e dell' 8/10/2013 (a firma dell’avv. Antonucci)

"è invalida perché la sua sottoscrizione non è mai stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione del Liceo "Sacro Cuore"....


2. COME SI SMONTA L'IMPOSTURA

- Intanto quella del 1/10/2012 è solo un rinnovo di una convezione già stipulata tra le parti fin dal 2008

- La risoluzione unilaterale si basa su due affermazioni false e senza fondamento:

--- la non approvazione del Vescovo Tamburrino non c'è mai stata, in quanto non rientrava tra le sue prerogative, se valido il decreto istitutivo del CdA da lui sottoscritto l'11 giugno del 2007. Al massimo ne doveva essere informato. Cosa regolarmente fatta a partire dal 2008 fino al 2013.

--- la non approvazione parte del CdA non c'è mai stata, vista sia la precedente approvazione del 2008. Anzi nel 2012 su richiesta della scuola paritaria è stata operata una forte riduzione di spesa da parte della Onlus.


3. IL RITIRO DELL'AVV. ANTONUCCI: onore alla sua onestà professionale

L'avv. Antonucci, con molto buon senso, e dopo essere stata più volte tratta in inganno dai suoi assistiti, che progressivamente fornivano informazioni sempre nuove, diverse e per giunta sbagliate, ha pensato bene di ritirarsi dalla difesa gratuita e per giunta così imbarazzante per lei. I documenti presentati su facebook, smentivano sistematicamente quanto a chiacchiere le veniva riferito.
Onore al merito.


4. QUINDI SIAMO DI FRONTE A UN'ENNESIMA IMPOSTURA E DI CHI POTREBBE ESSERE LA COLPA?

L'avv. Antonucci anche se è stato avvocato personale di don Bruno Bassetto, già coinvolta qualche settimana prima di questi eventi in una sua difesa per una mia lettera di diffida a don Bruno, per alcune sue false dichiarazioni a mezzo stampa, non può in alcun modo essere annoverata tra quelli che hanno messo su questa farsa.

Quindi, escluso anche mons. Tamburrino, fuori gioco da sempre, l'unico che poteva aver fornito informazioni false e non documentate all'avvocato era solo don Bruno Bassetto, smemorato consigliere del CdA e distratto lettore di uno statuto, che non poteva avere tra le mani, in quanto depositato in segreteria della scuola, e ancor più distratto partecipante agli incontri annuali dello stesso CdA.
L'avvocato gli ha creduto, la prima e la seconda volta...solo che non ha retto alle contestazioni puntuali in più occasioni mossele con i documenti alla mano, e ha giustamente gettato la spugna.
C'è sempre il limite della decenza.

5. IN CONCLUSIONE

- La convenzione con la Onlus era valida a tutti gli effetti
- scioglierla unilateralmente è stato un atto illegale, cui seguiranno le relative vertenze, che la chiesa di Foggia dovrà presto pagare
- l'affermazione che Tamburrino non l'avesse approvata non sta in piedi, non aveva tale competenza
- l'affermazione che il CdA non l'ha mai approvata è semplicemente un'altra falsità, senza alcun fondamento
- tutto al solo scopo di cacciare come cani dei dipendenti che strappavano un salario non certo grandissimo (500 euro al mese, comprensivo di tributi inps),


___________________


SECONDO CAPITOLO
L’IMPOSTURA AI DANNI DEI DIPENDENTI DELLA SCUOLA PARITARIA SACRO CUORE


…Ecco quanto scrive mons. Tamburrino in una lettera del 23 sett. 2013

"La struttura "GINNASIO-LICEO S. CUORE" (Codice Fiscale: 94072730719) da Lei rappresentata, è entità diversa dal LICEO CLASSICO "SACRO CUORE" (C.F. 80030370714), il cui gestore è il seminario Diocesano di Foggia - Scuola paritaria riconosciuta dal MIUR"

...ed ecco dove vuole andare a parare

"Pertanto eventuali collaboratori e/o dipendenti della suddetta struttura NON sono autorizzati a svolgere qualsivoglia attività presso la struttura scolastica, con sede nel Seminario Diocesano, sito in Foggia in Via Napoli km 2,500".

....tesi ripetuta almeno altre due volte...

18 ottobre 2013 (telegramma a firma di mons. Tamburrino)

"Mi corre l'obbligo di ribadire, ancora una volta, alla luce delle copiose enunciazioni emerse nell'immediato, contraddittorie in se medesime, nonché fuorvianti e mal oste di non aver mai conferito né esplicitamente né implicitamente alcun incarico - tanto meno ex post - atto alla costituzione di una scuola seconda denominata "GINNASIO-LICEO S.CUORE" di cui lei risulta unico L.R.P.T."

24 ottobre 2013 (risposta alla mia remonstratio canonica)

"Inveritiera risulta l'affermazione del sac. Faustino Parisi di "non" essere il legale rappresentante della struttura Ginnasio Liceo "S.Cuore", avente c.f. e p.iva 94072730719; tale qualifica, diversamente da quanto esposto nella richiesta reformatio (non era remonstratio?), tuttora esiste"


2. COME SI SMANTELLA L’IMPOSTURA


2.1. SULLA DICITURA "GINNASIO-LICEO S.CUORE"

- La dicitura "Ginnasio-Liceo S. Cuore" è quella che, da immemorabili, certamente prima del 2000, identifica la scuola legalmente riconosciuta, ubicata presso il seminario di Foggia, e amministrata da don Bruno Bassetto, economo del seminario.

- Dal 2000 (legge 62/2000 sulla riforma della scuola paritaria) la scuola legalmente riconosciuta “Ginnasio-Liceo S.Cuore” avrebbe dovuto adeguarsi alla nuova normativa, e passare da "scuola legalmente riconosciuta" a "scuola paritaria" o semplicemente "non-paritaria". Cosa che non fece, vivacchiando di proroga in proroga fino all’a.s. 2005-2006.

- Il "Ginnasio-Liceo S.Cuore", scuola legalmente riconosciuta, è divenuta scuola paritaria il 31.7. 2006, grazie all’impegno del sottoscritto e del Ministro Fioroni.

- Per tutto l'a.s. 2006-2007, prima anno di scuola paritaria, la dicitura “Ginnasio-Liceo S.Cuore” non muta, per colpa di don Bruno Bassetto, amministratore unico del seminario e della scuola paritaria, che nel fare i nuovi timbri e la relativa carta intestata, ha conservato improvvidamente la vecchia dicitura "Ginnasio-Liceo S.Cuore", con la sola aggiunta del codice meccanografico dato dal MIUR e della data della paritaria.

- A conferma di ciò ci sono i timbri conservati a scuola e il fatto, facilmente documentabile, che tutti i documenti ufficiali, anche quelli relativi agli esami di stato dell'anno scolastico 2006-2007, primo anno della scuola paritaria, riportano inequivocabilmente la dicitura di "Ginnasio-Liceo S.Cuore".

- E che ”il seminario Diocesano di Foggia” sia il “gestore” della scuola paritaria, altro elemento delle affermazioni di Tamburrino del 23 sett. 2013, non trova corrispondenza da nessuna parte: né presso il Miur, per il quale il gestore è solo il vescovo pro-tempore Mons. Francesco Tamburrino, né presso l'Agenzia delle Entrate né alla Camera di Commercio, presso le quali il seminario risulta gestore di attività scolastiche fino all’ottobre 2007, dopo di che dichiara “cessata l’attività scolastica”.

- Quindi il sottoscritto, quando nel giugno 2007 ha rilevato la gestione amministrativa della scuola paritaria, essendo dal 2006 già coordinatore didattico della medesima, non si è inventato alcuna "scuola seconda" o "entità diversa" denominata "Ginnasio-Liceo S.Cuore”, ha semplicemente ereditato da don Bruno Bassetto, una scuola già paritaria (e non più solo legalmente riconosciuta) con quella dicitura, ben messa in evidenza nei timbri e nella carta intestata, e che oggi viene stupidamente incriminata, e che qualche imbecille ha suggerito a Tamburrino di attribuirmene la responsabilità

- Tant'è, che nel gennaio del 2008, avendo ottenuto la paritaria anche per la scuola media (dic. 2007), il sottoscritto ha provveduto immediatamente a cambiare i vecchi timbri e la carta intestata, con i nuovi che riportano la dicitura esatta delle due scuola paritarie e i relativi codici meccanografici, come dai due decreti di paritaria del MIUR (2006 e 2007).

- Inventarsi un’altra storia è mentire sapendo di mentire e essere in male fede.


2.2. SUL DIFFERENTE CODICE FISCALE

- l'11 giugno del 2007 mons. Tamburrino istituisce, sua sponte, il nuovo CdA della scuola paritaria Liceo Classico Sacro Cuore, separando nettamente e inequivocabilmente la gestione amministrativa, della scuola da quella del seminario (di questo passaggio “per cessazione attività scolastica” da pare del seminario, ci sono tutti i contratti prima di assunzione e poi di licenziamento del personale, avvenuti tra settembre e ottobre 2007).

- In quell’articolo si legge: compito del CdA è curare "quanto concerne il buon andamento della scuola paritaria: in particolare gestirà il personale docente e non docente, i rapporti amministrativi con gli studenti e le loro famiglie, l'uso e la manutenzione ordinaria dei beni mobili ed immobili del seminario "Sacro Cuore", come da apposita convenzione, che verrà stipulata quanto prima tra lo stesso seminario e il CdA".

- Nella riunione del nuovo CdA del 15 sett. 2007 si decise, per prima cosa di aprire un nuovo CF presso l'Agenzia delle Entrate di Foggia, diverso e distinto da quello del seminario. Una delibera votata all'unanimità, in ottemperanza all'art. n. 4 del suo decreto istitutivo.

- Di quel CdA hanno fatto parte, sia don Pietro Giacobbe, rettore del seminario, che don Bruno Bassetto, economo del seminario, e il rag. Giovanni Cordisco, consulente del lavoro, tre personaggi che oggi, dopo 7 anni di silenzio e di quiescenza, si svegliano e affermano di non ricordare o di ricordare diversamente.

- Dai verbali di quella riunione, in mio possesso, in fotocopia, (visto che altrove sono stati fatti opportunamente sparire gli originali), non risulta alcuna opposizione a tale delibera, resa esecutiva dal sottoscritto, nella sua funzione di presidente del CdA, il 19 sett. 2007. Nessuna opposizione o rimostranza nei confronti del nuovo CF, neppure negli anni successivi, fino al 31 agosto 2013.

- Dire che quel verbale è falso perché sottoscritto da uno che non faceva parte del CdA o che non era stato assunto all’epoca è dire una porcata senza senso. L’estratto del verbale, da corredare alla domanda per il nuovo CF, fu solo firmato da un addetto di segreteria Angelo Berardi, che in quel tempo stava facendo il suo periodo di prova prima dell’assunzione definitiva.

- Se traccia rimane della vecchia dicitura, è colpa dei timbri e della carta intestata, fatti fare da don Bruno Bassetto, e utilizzati per le domande di rito all’Agenzia delle Entrate e Ispettorato del Lavoro. Nessuno del CdA aveva fatto caso alla differenza di dicitura e nessuno neppure all'Agenzia delle Entrate, per la quale la differenza è semplicemente irrilevante ai fini della dichiarazione del modello 770, sempre compilato e inviato dal Rag. Giovanni Cordisco e firmato dal Gestore Mons. Francesco Tamburrino (dal 2008 al 2013), entrambi già conosciuti presso tale ufficio, per le dichiarazioni degli anni precedenti.

- Come se non bastasse, mons. Tamburrino ha, persino, aperto almeno 3 conti corrente bancari, utilizzando quella dicitura e quel codice fiscale, oggi rinnegati, e questo fino al 26 luglio 2013, data nella quale è stata bloccata la mia firma presso la Banca della Campania, sempre utilizzando quella dicitura e quel codice fiscale.


- Come se non bastasse, il rag. Giovanni Cordisco, ha inviato all'ispettorato del lavoro, i documenti di assunzione e di licenziamento, utilizzando sempre quella stessa dicitura oggi incriminata "Ginnasio-Liceo "S.Cuore" e relativo nuovo codice fiscale, e questo dal novembre del 2007 a gugno 2013.

- Tutto è filato liscio, fino al 31 agosto 2013, quando qualcuno entrato nella dirigenza della scuola ha fatto notare la “grave differenza di dicitura” e il "diverso codice fiscale", segno evidente di una scuola “entità diversa” e “scuola seconda” che non sarebbe mai stata autorizzata dal Gestore, e accusando il sottoscritto di essere il responsabile di tale operazione illegale. Pura falsità al solo scopo di avere mano libera per cacciare i dipendenti, motivandolo “perché assunti da questa illegale struttura “Ginnasio-Liceo S.Cuore” mai autorizzata da Tamburrino, e scaricarsi dei debiti residui con l'inps ed equitalia.

- Quel “qualcuno” ovviamente non poteva sapere, visto che entra in scena solo dopo il 31 agosto 2013, al seguito della nuova coordinatrice didattica, mentre chi sapeva, Don Bruno Bassetto, don Pietro Giacobble, o avrebbe dovuto sapere, se non fosse stato quiescente negli anni che vanno dal 2007 al 2013, non gli ha fatto notare che la storia non stava proprio in piedi, in questi termini. Ma non l’ha fatto.

- Tutto si può dire, eccetto che il sottoscritto abbia mai firmato atti ufficiali, e quindi sia mai risultato il legale e unico rappresentante di una scuola denominata "Ginnasio-Liceo S.Cuore". Tutti gli atti ufficiali sono sempre firmati da Tamburrino e preparati dal rag. Cordisco, utilizzando sempre la stessa dicitura che oggi qualcuno attribuisce al sottoscritto e cioè "Ginnasio-Liceo "S.Cuore". Almeno questo dicono i documenti, ufficiali. Ma il mascalzone che per primo ha detto questa idiozia ha trovato subito sostenitori, non da ultimo lo stesso Tamburrino e Cordiscono, che pure sapevano come stavano i fatti.


3. TUTTA COLPA DI MONS. TAMBURRINO?

Sarebbe eccessivo attribuire tutta la colpa a lui, anche se lui rimane il firmatario di accuse gravi, false e infondate. E’ certamente giustificabile perché anziano e prossimo alla pensione, o perché raggirato e mal consigliato, dai cialtroni dei quali si è circondato, ultimamente, o anche scusabile per i suoi famosi vuoti di memoria o i noti problemi di salute, ma la frase, a firma sua e ripetuta per ben 3 volte, rimane gravemente falsa. Alla fine la responsabilità ultima è e rimane solo la sua.


4. ALLORA CHI SONO I COPLEVOLI O I COMPLICI DI TANTA IMPOSTURA?

Non so se sono loro materialmente gli autori di quest’impostura, ma certamente hanno avuto un ruolo non secondario in tutta la vicenda, soprattutto con il loro silenzio-assenso, e sono:

- il rettore, don Pietro Giacobbe e l'economo del seminario, don Bruno Bassetto, entrambi patrocinatori della prof.ssa Barbara Di Simio e consorte dott. Stefano Iorio, rispettivamente nuova Coordinatrice Didattica e membro del nuovo CdA;

- poi il rag. Giovanni Cordisco, consulente del lavoro, il cui nome compare in tutti gli atti ufficiali della scuola paritaria nei confronti di enti e uffici di riferimento, e che oggi si accoda al coro di quelli che dicono che non hanno mai avuto niente a che fare con la “mia” scuola entità diversa e scuola seconda. Tutti e tre sono stati membri del CdA, fin dalla sua costituzione, e quindi avrebbero dovuto sapere come si sono svolte le cose dal 2007 al 2013;

- ha avuto un ruolo non secondario anche il vicario generale, mons. Filippo Tardio, che ha partecipato attivamente a tutte le riunioni sulla scuola paritaria, dal 26 luglio in poi, e si è pure posto alla ricerca del nuovo coordinatore didattico, dopo le dimissioni improvvise del prof. Ernesto Frasca, andando a trovare di persona, con don Pietro Giacobbe, don Gaetano Squeo, della diocesi di Lucera-Troia, individuato come probabile futuro nuovo dirigente.

- Giacobbe, Bassetto, Cordisco, Tardio sono tutta gente che sapeva o avrebbe dovuto sapere come stavano i fatti, e hanno preferito lasciar fare, starsene in silenzio e farsi così complici di un’impostura.

Nascondersi, ora, dietro un dito affermando come ha già fatto don Bruno Bassetto il 7 di agosto 2013, che “sono tutte decisioni personali dell’Arcivescovo e che lui non c’entra per niente” non risolve di certo il problema e non esime dalle proprie responsabilità, non ultime quelle di un pavido silenzio-assenso. Di fronte a tanta impostura uno o si ribella e si dimette o ne diventa, inesorabilmente, complice. Troppo comodo lavarsene le mani in questo modo, attribuendo ad altri la responsabilità, e restare lo stesso al proprio posto. Si è poco credibili.


5. RIBELLARSI ALL’IMPOSTURA E’ UN DOVERE E UN OBBLIGO MORALE

Grazie a Dio in questa parte di mondo c’è ancora chi dice no, non è d’accordo e si ribella di fronte a tanta ingiustizia.
Qualcuno si metta il cuore in pace: non rientra nei miei valori difendere una manica d’impostori, mentre c’è gente che a causa loro si trova cacciato come un cane in mezzo alla strada, senza lavoro e senza soldi e non fa che inveire contro la chiesa e i suoi rappresentanti.
Se qualcuno si sente offeso o diffamato da queste mie considerazioni, mi quereli o faccia il suo bravo ricorso gerarchico, se ecclesiastico.
Non ci si appelli a un silenzio, frutto di peloso pietismo religioso. Non attacca.

Foggia 30 novembre 2013 Don Faustino Parisi

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