mercoledì 27 novembre 2013

2 OTTOBRE 2013 - RISPOSTA DELLAVV. NOTARANGELO ALL'AVV. ANTONUCCI

   
Gent.le Sig.ra
AVV. MARIA TERESA ANTONUCCI
Via Lecce n. 12,
71121 FOGGIA




Racc. ar.
Ecc.mo ARCIVESCOVO
FOGGIA-BOVINO
Mons. FRANCESCO PIO TAMBURRINO
Gestore Liceo Classico “Sacro Cuore”
Via Oberdan n. 13,
71121 FOGGIA




OGGETTO: riscontro e contestazione lettera racc. ar. del 29/03/2012 (errore materiale 24/09/2013)  inviata all’Associazione “Giovanni Paolo II Onlus e per conoscenza ai dipendenti e collaboratori, in nome e per conto di Mons Francesco Pio Tamburrino.


            In nome, per conto e nell’interesse dell’Associazione Onlus “Giovanni Paolo II” in persona del suo Presidente Don Faustino Parisi e dello stesso Don Faustino Parisi in proprio, contesto quanto segue: 1) la convenzione tra il Liceo Ginnasio “Sacro Cuore” e l’Associazione Giovanni Paolo II è in atto dall’anno 2007 e venne stipulata al solo scopo di aiutare persone in gravi difficoltà e disagio sociale e contemporaneamente far  beneficiare la scuola di un notevole risparmio, gestendo l’Associazione direttamente i rapporti di lavoro con i soggetti “deboli” coinvolti nell’esperienza di lavoro; 2) su questa convenzione, che originariamente prevedeva un costo di € 1580,00 per la scuola, ridotto per il biennio 2012/2014 ad € 1500,00 (proprio nell’ottica di ridurre l’impatto, il costo economico), Don Fausto Parisi, al contrario di quanto vorrebbe insinuare la racc. ar. di cui all’oggetto, non ha mai preso alcunché, posto che l’importo di cui alla convenzione è servito per pagare le persone che negli anni si sono avvicendate nel  prestare l’attività di bidello, donne delle pulizie e psicologa all’interno del Liceo Ginnasio “Sacro Cuore”; 3) circa le legittimità e validità della convenzione, viene insinuato un ipotetico vizio: <<..tra il direttore del Liceo Ginnasio Sacro Cuore, Prof. Don Fausto Parisi e la associazione “Giovanni Paolo II” Onlus di Foggia, il cui legale rappresentante è sempre Don Fausto Parisi..>> e cosa ancora più grave viene affermato che il Suo assistito non ha mai autorizzato tale convenzione e che è stata stipulata in <<..evidente conflitto d’interessi tra le parti>>. Si tratta di affermazioni totalmente false, che mirano solo ed esclusivamente a continuare la campagna diffamatoria posta in essere in danno di Don Faustino Parisi ed a preparare il sacrificio di un capro espiatorio. Il Vescovo dimentica che nel giugno del 2007 ha istituito il Consiglio di Amministrazione del Liceo Classico Parificato “Sacro Cuore”, nominando Presidente Don Faustino Parisi e decretando che il detto Consiglio si sarebbe dovuto occupare, tra le altre cose della gestione del personale docente e non docente e che di ogni decisone si sarebbe fatta immediata relazione ad esso Arcivescovo, gestore unico della scuola paritaria. Prescrizione, questa, cui  il Consiglio di Amministrazione ha sempre puntualmente adempiuto, anche in riferimento alla convenzione con l’Associazione “Giovanni Paolo II”. La falsità dell’affermazione si evince chiaramente dalle decisioni del C.D.A. nonché dall’approvazione dei bilanci, mai contestati dall’Arcivescovo. Il Suo assistito e tutti i membri del C.D.A hanno accettato sin dal 2007 la convenzione oggi incriminata e ne hanno sempre approvato i costi. E’ quindi massimamente obrobrioso dire oggi, dopo sette anni che il Vescovo non ha mai autorizzato tale convenzione ed è offensivo e diffamatorio far apparire, anche agli occhi dei terzi, Don Faustino Parisi come colui che ha posto in essere questa convenzione “con se stesso”, senza che nessuno ne sapesse niente e per di più prospettando il dubbio di vantaggi personali, voce questa che si sta diffondendo a macchia d’olio, unitamente a quella che preannuncia denunce all’Autorità Giudiziaria nei confronti del mio assistito, come se fosse un delinquente della peggiore specie. Non è  un caso che il Vescovo non spieghi poi in cosa consisterebbe l’eccepito “conflitto d’interessi”; 4) il Vescovo, ai sensi dell’art 1467 cod.civ.<<…dichiara di risolvere il contratto>>, quindi si sostituisce all’Autorità Giudiziaria ed emette una pronuncia di risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta, riconoscendo per di più la piena legittimità e validità della convenzione. Peccato che la norma recita che: “...la parte che deve tale prestazione può domandare la risoluzione del contratto…..”, ragion per cui, visto che il Vescovo non può “motu proprio” dichiarare la risoluzione del contratto e quindi non può farsi giustizia da sè, deve necessariamente adire il competente Tribunale per ottenere una pronuncia che risolva “per eccessiva onerosità sopravvenuta” il rapporto contrattuale in corso con la Associazione “Giovanni Paolo II”; 5) quanto  all’invito, fatto impersonalmente  ai << dipendenti o collaboratori Ass.ne “Giovanni Paolo II Onlus”>> di cui alla racc. a mani datata 25/09/2013, La informo che la convenzione è stata stipulata con l’Associazione “Giovanni Paolo II” e quindi ogni discussione richiede necessariamente la presenza di un membro del Consiglio Direttivo. Si prende comunque atto che nella detta racc. da un lato si prospettano condizioni più vantaggiose per i dipendenti della Onlus, che pare di capire sarebbero assunti direttamente dalla “Scuola Sacro Cuore”, dall’altra nella racc. ar. di cui all’oggetto si eccepisce la  presunta onerosità sopravvenuta: ricordo che con la somma di € 1500,00 mensili, di cui alla convenzione vengono retribuiti, un bidello, due donne delle pulizie ed una psicologa.   
Tanto contestato, si comunica che domani 3 ottobre 2013 i dipendenti della Onlus, vista la vigenza ed efficacia della convenzione si recheranno regolarmente al lavoro presso il Liceo “Sacro Cuore”. Ove dovessero essere cacciati si concretizzerà “la mora del creditore” che impedisce e rifiuta la prestazione, ma che lo obbliga, comunque al pagamento del corrispettivo stabilito, oltre al risarcimento dei danni subiti.
Circa la diffusione delle voci sulle imminenti denunce nei confronti del mio assistito, che vengono puntualmente riferite a tante persone, Don Faustino Parisi, non mancherà di rivolgersi all’Autorità Giudiziaria Competente, per tutelare il proprio onore e decoro, già abbondantemente lesi.
 Tanto per opportuna conoscenza e ad ogni altro effetto di legge.
Distinti saluti.

Avv. Marina Notarangelo

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